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Nonostante oggi gli venga attribuita poca importanza, il fico (ficus carica) è uno dei frutti più antichi nella storia dell’umanità. Il nome carica fa riferimento alle sue probabili origini, che risulterebbero in Caria, nell’Asia minore.
Appartiene alla famiglia delle Moraceae.Esistono testimonianze della sua presenza già nell’antico Egitto e in Mesopotamia: viene citato più volte nella “Saga di Gilgamesh”. Gli antichi greci lo consideravano un alimento indispensabile nella dieta. In assenza di pane i fichi secchi erano considerati il sostituto perfetto. Platone ne raccomandava il consumo in quantità perché, a suo dire, stimolavano l’intelligenza. Egli stesso era così ghiotto di questi frutti da essere soprannominato “mangiatore di fichi”.

Fichi

L’albero di fico

Presso i romani era tenuto in considerazione ancora più alta. L’albero di fico era considerato sacro al dio Marte ed era per molti il simbolo stesso della città di Roma: secondo la leggenda, infatti, Romolo e Remo sarebbero stati allattati dalla lupa proprio sotto un albero di fico. La coltivazione e il consumo di fichi furono argomenti trattati da quasi tutti i maggiori scrittori latini, tra cui Catone il Censore (“De Agri Cultura”), Plinio (“Naturalis Historia”) e Columella (“De Re Rustica”). Secondo Publio Ovidio Nasone i fichi venivano offerti con il miele a Capodanno come buon augurio. Viene citato più volte nella bibbia: è un simbolo di prosperità e di serenità. Le sue foglie sono state il primo “vestito” usato da Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden. Alcuni sostengono addirittura che il famoso frutto della tentazione sia in realtà un fico.

L’albero di fico è caratterizzato da un tronco corto con molti rami e può raggiungere i 6-10 metri d’altezza. È una pianta xerofila (amante del caldo asciutto) che predilige i terreni sabbiosi e argillosi.Quello che viene comunemente considerato il frutto del fico è in realtà un’infruttescenza (insieme di frutti),di un colore che varia dal verde al rosso fino al blu – violaceo, detta “siconio”. Al suo interno si trovano i frutti veri e propri, gli “acheni”.
Esistono due forme botaniche della pianta di fico, che per semplificare sono spesso indicate come “maschio” e”femmina”: il caprifico, che produce polline e frutti non commestibili e il fico vero, che produce i semi contenuti nei frutti.

Gli alberi di fico che producono frutti commestibili sono di due tipi: il fico selvatico o unifera produce un solo tipo di frutto all’anno, mentre il fico domestico o bifera ne produce due:
I fichi primaticci: si formano in inverno e vengono raccolti nella tarda primavera;
I fichi veri: si formano in primavera e vengono raccolti alla fine dell’estate

Esistono oltre 150 varietà del frutto di fico, ma le più importanti e comuni in commercio sono:
Fico nero: il meno delicato, asciutto e dal sapore zuccherino
Fico viola: il più succoso e dolce, ha un sapore molto delicato
Fico verde: è la varietà più comune, è succoso e ha la buccia sottile.

In Italia la coltivazione di fichi si concentra nelle regioni meridionali, soprattutto Puglia, Calabria, Sicilia e Campania.

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Fichi secchi

Per ottenere i fichi secchi si lascia il frutto ad appassire naturalmente sull’albero, fino a ottenere un contenuto di umidità compreso tra il 39% e il 43% e una variazione del colore dal verde al giallo, con sfumature beige. A quel punto li si raccoglie manualmente, per poi passare all’essiccazione vera e propria. I fichi disidratati vengono esposti al sole per un periodo che va da 3 a 7 giorni a seconda del grado di maturazione.
Questi frutti sono una fonte di energia immediata, poiché i loro zuccheri sono facilmente assimilabili. Contiene inoltre vitamine A, B6, C e sali minerali i cui principali sono calcio, ferro e potassio.

In caso di frutta secca (fichi, uvetta, datteri…) controllare che non sia trattata e non contenga zuccheri aggiunti.
È consigliato il consumo della frutta da sola o con pasti a base di carne, pesce e uova. Si sconsiglia la combinazione con gli amidi dei cereali e con legumi (es. fette biscottate e marmellata, dolci con farina di riso e frutta…): può causare fermentazione.

Benefici per il gruppo 0, A e AB, neutri per il gruppo B.

Eventi dedicati ai fichi:
Festa dei Fichi a Galeata (FC)
Festa dei Fichi a Vicchio (FI)
Sagra dei Fichi a San Mango sul Calore (AV)
Sagra dei Fichi a Roncofreddo (FC)
Sagra dei Fichi a Villamar (CG)
Sagra dei Fichi a Pisterzo (LT)
Sagra dei Fichi Secchi a Miglionico (MT)

Fonte: http://dietagrupposanguigno.net/blog/2014/06/21/fico/